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Casa Baracca

Secondo quanto riportato dal registro degli atti di nascita del Comune di Lugo, Francesco Baracca nacque al numero 306 di Via del Corso, l’odierna Via Garibaldi, il 9 maggio 1888 nell’elegante palazzetto conosciuto ora come Palazzo Tamba; nonostante alcune fonti facciano riferimento alla vicina località di San Potito, residenza estiva preferita fra le numerose tenute agricole di famiglia.

Nel 1894, dopo il matrimonio dello zio paterno Angelo; il nucleo composto da Enrico, Paolina e Francesco si trasferì nel nuovo fabbricato costruito sulla parallela via Fermini, il quale condivideva con lo stabile originale un cortile interno su cui si affacciavano gli ambienti di servizio e le stalle per i cavalli.

Sottoposto a rifacimento nel 1916, l’edificio presenta una facciata caratterizzata da elementi riconducibili all’eclettismo novecentesco e allo stile floreale di inizio secolo. Il pian terreno, con la superficie a finto bugnato, funge da basamento e presenta il portone d’ingresso centrale ad arco e quattro finestre rettangolari a grate liberty. Al piano nobile, il balcone che sormonta il portone poggia su mensole litiche a voluta ed ha una balaustra in elementi lapidei. Le mostre delle finestre presentano un timpano curvo e decorazioni geometriche. All’ultimo piano abbondano gli elementi decorativi, corone con festoni riportanti la scritta “W Trento e Trieste” e ghirlande a basso rilievo tra le porte finestre rettangolari con balaustre liberty in ferro. Una fascia composta da piastrelle in ceramica smaltata introduce il cornicione a mensole. La facciata è affiancata, sulla destra, da una porzione di fabbricato con grande portone rettangolare carrabile sormontato da una balaustra composta dagli stessi elementi lapidei del balcone centrale.

All’interno del palazzetto sono conservati alcune vetrate ed eleganti arredi lignei dell’epoca, creati dallo scultore e intagliatore Antonio Turri (Lugo 1872–1932), autore inoltre del portone d’ingresso della Casa e degli arredi originali della prima sede del Museo, l’attuale Sala Baracca della Rocca Estense. Lughese era pure Domenico Pasi (Lugo 1892–1923), decoratore e pittore, il quale realizzò gli affreschi e i pastelli che decorano i soffitti principali della Casa. In occasione di una visita del principe ereditario Umberto di Savoia nel giugno del 1926, viene posta, sul fronte del palazzo, una lapide marmorea in memoria dell’Asso e della Casa natale.

Nel 1951, due anni dopo la morte della madre Paolina, l’edificio ed il suo contenuto divenne proprietà del Comune di Lugo, esaudendo così la volontà testamentaria del marito Enrico, morto nel 1936.

Nonostante il desiderio espresso nel testamento riguardo la destinazione della Casa a funzioni museali, il palazzetto ospitò dapprima, negli anni ’60 e ‘70 le scuole medie “Francesco Baracca” e “Silvestro Gherardi”, successivamente alcune associazioni ed il Museo della Resistenza.

Dal 1993 è sede del Museo dedicato all’Eroe.


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